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Capitolo VII, Paragrafo III
La conferenza di "Arcadia" o di Washington
L'attacco giapponese contro Pearl Harbor convinse Roosevelt ad accettare la proposta di Churchill di un incontro Washington.
Il primo ministro inglese vi giunse il 22 dicembre del 1941. Poiché gli Stati Uniti erano entrati in guerra era necessario stabilire solidamente le basi della loro collaborazione e determinare quale priorità sarebbe stata data alle operazioni in estremo oriente o quelle in Europa. L'ambasciatore dell'unione sovietica negli Stati Uniti, Litvinov assistette ad alcune di queste riunioni.
La prima decisione che fu presa fu quella di formulare una dichiarazione di principio che sarebbe stata sottoposta a tutte le nazioni in guerra contro l'asse. Questa "Dichiarazione delle Nazioni Unite" fu firmata il 1 gennaio del 1942 alla Casa Bianca dai rappresentanti di 26 nazioni.
Era un richiamo dei principi della Carta Atlantica con una giunta, quelle delle libertà religiose, ammessa anche dai sovietici. D'altra parte le Nazioni Unite si impegnavano a impiegare tutte le loro risorse militari ed economiche contro l'asse e a non firmare né armistizi né pace separata. Fu deciso che lo sforzo principale doveva essere diretto contro la Germania, il cui potenziale industriale era superiore a quello del Giappone. Questo principio della Germania per prima non fu difeso solo da Churchill ma anche dal generale americano Marshall che voleva si attaccasse il nemico più forte.
Fu anche accolto il principio di dividere il mondo in zone di operazioni, ognuna delle quali sarebbe sottoposta ad un comando unico. Infine si decise che l'autorità suprema sarebbe stato uno "Stato Maggiore combinato", con sede Washington.
In realtà però, le rivalità fra i membri americani britannici di questo organismo furono molto vive. Alla strategia di concentrazione degli americani, gli inglesi contrapponevano quella della divisione periferica, cioè logoramento del nemico nei suoi punti più deboli.
L'alleanza anglo-sovietica
Durante primi mesi del 1942, gli alleati subirono numerose sconfitte. Solo sul fronte russo la situazione era migliore, grazie ai successi sovietici ottenuti durante l'inverno. Stalin non cessava di chiedere l'apertura del secondo fronte e l'accelerazione delle forniture di armi all'unione sovietica. Si decise allora che Molotov avrebbe fatto un viaggio in Inghilterra e negli Stati Uniti.
A Londra, il ministro sovietico negozio e firmò un trattato di alleanza con l'Inghilterra (26 maggio 1942). Questo trattato era diretto contro la Germania e i suoi associati. I due paesi si impegnavano a non entrare i negoziati con il governo di Hitler, né con nessun altro governo tedesco.
A Washington, Molotov arrivò il 29 maggio. Ebbe diversi incontri con Roosevelt, Cordell Hull, Hopkins e l'ambasciatore Litvinov. Il presidente degli Stati Uniti approfittò di quest'incontro per dichiarare che era convinto che la pace avrebbe potuta essere garantita per almeno 25 anni. La discussione principale si svolse ancora sul secondo fronte, che Molotov pretendeva per il 1942. Il presidente Roosevelt dichiarò che gli sarebbe piaciuto incontrare Stalin. Discutendo ancora dei problemi del dopoguerra, Roosevelt suggerì un sistema di tutela internazionale sul numerose isole e possedimenti coloniali, che sarebbe stato opportuno sottrarre nazioni troppo deboli per avviarle verso l'indipendenza totale. Roosevelt alla precisa domanda di Molotov dichiarò che il secondo fronte poteva essere aperto nel 1942 (questo suscitò però obiezioni da parte di Marshall e di Hopkins). In definitiva il soggiorno di Molotov fece un'ottima impressione negli Stati Uniti.
Le conferenze della Casa Bianca, di Mosca e di Anfa
Churchill era estremamente contrariato all'idea di uno sbarco, anche se limitato, in Francia nel 1942. Riteneva più preferibile spingere a fondo per la preparazione dello sbarco in Africa del Nord.
Nel giugno del 1942, Churchill tornò a Washington, proprio in coincidenza con i successi enormi di Rommel in Nord Africa, situazione che lo preoccupava molto. Malgrado le proteste dei generali americani, si decise nel luglio del 1942 di sostituire lo sbarco in Francia, con uno in Africa del Nord, in modo da attenuare gli effetti della sconfitta dell'esercito britannico stava subendo in Libia.
Restava da far accettare a Stalin il ritardo nello stabilimento di un secondo fronte. Churchill si recò quindi a Mosca, dove arrivò nel settembre del 1942 e vi rimase tre giorni. Stalin fu estremamente scontento del ritardo e l'inizio della conferenza fu molto difficile. Si rassegnò tuttavia d'accettare quello degli proponeva Churchill, cioè un'intensificazione dei bombardamenti aerei e l'operazione di sbarco in Africa del Nord.
Nel corso di una riunione, Churchill e Stalin per essere in considerazione la possibilità di un incontro con il presidente Roosevelt. Ma questa eventualità era molto lontana da potersi realizzare e corse voce alla fine del 1942 della possibilità di una pace separata fra l'unione sovietica e la Germania attraverso la mediazione del Giappone.
Dopo lo sbarco in Africa del Nord, Stalin ruppe il suo lungo silenzio e si felicitò con Churchill di successi riportati. I due capi di governo anglosassoni decisero allora di incontrarsi nel gennaio del 1943 in Marocco. Avrebbero voluto che venisse anche Stalin, ma questi rifiutò a casa dell'importanza del operazioni militari in corso (battaglia di Stalingrado).
Si decise che la conferenza avrebbe avuto luogo ad Anfa. L'incontro aveva tre scopi principali:
1. Organizzare le operazioni militari nel Mediterraneo La conquista della Sicilia;
2. Cercare di riconciliare i francesi di Londra con quelli di Algeri;
3. Rassicurare i russi sulla volontà degli anglosassoni di proseguire la lotta.
Riguardo a quest'ultimo punto, Churchill accolse la proposta che Roosevelt aveva avanzato senza consultarlo: l'eliminazione totale della potenza bellica nemica.
La tensione tra anglosassoni e russi
La prima metà del 1943 è probabilmente quella in cui gli anglosassoni e russi si intesero peggio. I sovietici moltiplicarono le loro allusioni offensive su ritardo nell'apertura del secondo fronte o sulla lentezza della campagna d'Africa. E questa atmosfera che ebbero luogo tre importanti incontri anglo-americani.
Il primo si ebbe in occasione del viaggio di eden a Washington nel marzo del 1943. Gli incontri del capo del Foreign Office con Roosevelt, Cordell Hull, Summer Welles e Hopkins riguardarono quasi esclusivamente sulla situazione del mondo dopo la guerra. Di questi dibattiti si possono ricordare questi punti:
1. Gli anglosassoni ammettevano l'incorporazione di paesi baltici nell'Urss, ma desideravano un plebiscito a tale proposito.
2. Essi erano d'accordo nel ritenere che la Polonia poteva essere limitata verso est dalla linea Curzon. Per contro si sarebbe potuta dare la Russia orientale alla Polonia e di evacuare la popolazione tedesca.
3. Si ammetteva che la Bessarabia sarebbe stato incorporata nella Russia.
4. A proposito della Germania, Roosevelt e eden furono d'accordo nel ritenere che avrebbe dovuto essere smembrata. Furono ugualmente d'accordo che l'Austria vi divenisse indipendente.
5. Per l'estremo oriente, Eden proposte che le isole del Pacifico sotto mandato giapponese fossero attribuite agli Stati Uniti. Era invece poco favorevole al sistema dei mandati auspicato da Roosevelt. Non credeva nemmeno, al contrario del presidente americano, che La Cina avrebbe potuto diventare una grande potenza dopo la guerra.
6. A proposito della futura organizzazione internazionale, furono invece prese poche decisione.
D'altra parte inglesi americani non riusciva ad accordarsi a proposito della Francia. Eden desiderava l'unificazione sotto un'unità forte, dei francesi liberi di Londra e dei francesi di Algeri. Roosevelt preferiva continuare a negoziare invece con le diverse autorità locali.
In definitiva il viaggio di Eden a Washington aveva ampiamente chiarito i problemi che si sarebbero posti dopo la guerra, senza tuttavia che gli anglosassoni avessero calcolato nel loro esatto valore le rivendicazioni future dei sovietici.
Le conferenze "Tridente" e "Quadrante"
Il viaggio di eden a Washington fu seguito da due incontri successivi tra Roosevelt e Churchill. Il primo (conferenza Tridente) ebbe luogo a Washington nel maggio del 1943. Era una conferenza di carattere militare. La principale decisione presa fu lo sbarco in Europa occidentale che avrebbe avuto luogo il 1 maggio del 1944. Si decise di affidare a Churchill la cura di negoziare con il Portogallo per la creazione di basi alleate nelle Azzorre. Questo negoziato si concluse nell'ottobre del 1943 con un accordo.
Ci si rifiutò di dare la priorità alla guerra nel Pacifico, come chiedeva il generale Stilwel. Si pensò di organizzare un incontro con Stalin, sia che Roosevelt vi prendesse parte, sia revisioniste anche Churchill. Niente però consentiva di sperare in una prossima realizzazione di questo obiettivo. Senza dubbio Stalin diede un pegno della sua moderazione dissolvendo il Komintern. Ma nello stesso tempo scambiava con Churchill una corrispondenza estremamente vivace, nella quale si dichiarava che gli anglosassoni avendo già rinviato varie volte l'apertura del secondo fronte non respiravano più fiducia, quando promettevano di aprirlo nel maggio del 1944.
Si poté temere che l'Urss, con un rovesciamento simile a quello avutosi nell'agosto del 1939, tentasse una pace separata con la Germania. D'altra parte La Cina, la cui situazione era decisamente cattiva (era rifornita solo dal ponte aereo al di sopra dell'Himalaya), poteva anche essa essere costretta a concludere una pace separata con il Giappone.
Le dimissioni di Mussolini e la creazione del governo Badoglio (25 luglio 1943) spinsero Roosevelt e Churchill e incontrarsi nuovamente. Questa volta La conferenza organizzata nella città canadese di Quebec (conferenza Quadrante). Cominciò il 17 agosto del 1943. E alla conferenza di Quebec che fu redatto il progetto di dichiarazione delle quattro grandi potenze (regno unito, Stati Uniti, Urss, Cina) per l'istituzione di una organizzazione internazionale. Nonostante le reticenze di Churchill, assai poco favorevole all'operazione di sbarco in Francia, e propensi invece ad uno sbarco nei Balcani, fu confermata la decisione di fissare l'operazione per il 1 maggio del 1944 e fu deciso di completarla con uno sbarco nel sud della Francia.
Fatto essenziale, si apprese alla fine della conferenza di Stalin accettava una proposta americana di riunire prossimamente a Mosca i ministri degli esteri dei tre grandi.
La conferenza terminò il 24 agosto. Churchill passò ancora tre settimane a Washington e si trovava la quando le truppe alleate sbarcarono in Italia e quest'ultima capitolò (3 settembre). Ricevette all'università di Harvard una laurea honoris causa, in quell'occasione pronunciò un discorso nel quale propose per l'avvenire che fosse creata una cittadinanza comune fra americani e britannici, in toni vaghi esattamente come era avvenuto nel giugno del 1940 quando venne proposta l'idea dell'unione franco-britannica.
Poco dopo la conferenza del Quebec, il 25 settembre ebbe luogo un importante modifica nella direzione della politica estera degli Stati Uniti. Il sottosegretario di Stato Samner Welles rassegnò le dimissioni e fu sostituito da Stettinius. Da parecchio tempo infatti Welles non andava d'accordo con Cordell Hull e poiché quest'ultimo godeva al Senato di un notevole prestigio, Roosevelt preferì questa soluzione per evitare un fallimento clamoroso com'era accaduto al suo predecessore Wilson.
La conferenza dei tre ministri a Mosca
Accettato da Stalin il 10 agosto, la conferenza dei ministri degli esteri era la prima riunione fra i rappresentanti dei tre alleati. Churchill e Roosevelt speravano di poterla completare con una riunione fra i tre capi di governo. Eden e Cordell Hull si recarono a Mosca, dove la conferenza si aprì il 19 ottobre 1943. Subito il anglosassoni constatarono una maggiore preoccupazione del loro collega russo Molotov, era di ottenere l'assicurazione che l'invasione della Francia, annunciata per la primavera del 1944 non fosse ritardata. Churchill, che desiderava uno sbarco nel Mediterraneo orientale e la prosecuzione attiva delle operazioni in Italia, sperava che non fossero presi impegni vincolanti. Per contro, appoggiava un'altra proposta russa che tendeva trascinare la Turchia in guerra.
Stalin acconsentì ad una riunione dei tre capi di governo a condizione che avesse luogo a Teheran. I tre ministri discussero anche dei problemi del dopoguerra e decisero la creazione di una "commissione consultiva Europea", che si sarebbe riunita a Londra nel momento in cui il regime di Hitler fosse stato vicino al crollo, in modo da studiare le soluzioni per risolvere problema tedesco. La conferenza terminò il 3 novembre e pose fine all'attenzione degli alleati. Tuttavia aveva lasciato nell'ombra un punto essenziale: quello di sapere quale regolamento sarebbe stato dato nel dopoguerra ai problemi europei.
La prima conferenza del Cairo
Recandosi a Teheran, Roosevelt e Churchill dovette rincontrare il generale Chang Kai Sheck al Cairo; la conferenza regolò principalmente problemi militari. Sul piano politico, Churchill insistette sulla necessità della Gran Bretagna di recuperare Singapore e Hong Kong. Si parlò soprattutto dell'avvenire della Cina.
Il 1 dicembre del 1943 fu pubblicata una dichiarazione dei tre capi di governo, che costituiva la base degli ulteriori sviluppi in estremo oriente. Gli scopi di guerra delle tre potenze sarebbero stati di punire l'aggressione giapponese. Quest'ultimo avrebbe dovuto abbandonare tutti gli ex arcipelaghi tedeschi conquistati nel 1914 e la Corea, che sarebbe divenuta libera e indipendente. Avrebbe restituito alla Cina i territori che le erano stati strappati in epoche differenti e soprattutto formosa e la Manciuria.
Si può notare il trattato di neutralità nippo-sovietico aveva quasi interamente interrotto le consegne di materiale bellico sovietico alla Cina.
La conferenza di Teheran
Roosevelt e Hopkins arrivarono a Teheran il 27 novembre del 1943. Il 28 Stalin fece visita al Roosevelt. I due uomini di Stato si limitarono a passare in rivista la situazione generale. Dopo di che vi raggiunse Churchill ed ebbe luogo la prima conferenza generale, presieduta da Roosevelt. Gli incontri durarono fino al 1 dicembre del 1943.
Sul piano militare si parlò parecchio dello sbarco in Normandia, fissato per il 1 maggio del 1944. Il punto principale fu l'opposizione di Roosevelt e, soprattutto di Stalin, ad un piano di Churchill che voleva un'operazione simultanea nei Balcani.
A proposito della Germania, Stalin dichiarò che i polacchi dovevano estendere la loro frontiera fino al fiume Oder. Si mostrò estremamente pessimista sulla possibilità di cambiare il popolo tedesco e, come gli inglesi, era favorevole ad uno smembramento della Germania. Riteneva che una Germania unita potesse recuperare la sua potenza entro un periodo di 15-20 anni. Raccomandava l'installazione di un sistema di basi in Germania e fuori che permettesse di sorvegliare questo paese. Suggerì peraltro un sistema analogo per il Giappone. Roosevelt propose la creazione di cinque Stati autonomi in Germania.
Churchill sembrava pensare invece a tre Stati: Russia, Germania centrale e Germania meridionale. Stalin si mostrò assai scettico su questi due piani e fu deciso di affidare nello studio alla Commissione Consultiva Europea.
Si discusse anche dell'organizzazione internazionale delle Nazioni Unite. Roosevelt propose che l'Onu fosse composta da tre elementi: un'assemblea, che avrebbe riunito tutti i membri per discutere problemi mondiali, un Comitato esecutivo che avrebbe trattato le questioni non militari, composto da Urss e Stati Uniti, dal regno unito e dalla Cina ed almeno due nazioni europee, da una sudamericana e da una del medio oriente, da una dell'estremo oriente e da un Dominion. Infine ciò che Roosevelt e chiamava "quattro poliziotti" (Urss, Stati Uniti, regno unito, Cina), incaricati di prendere misure energiche e immediate nel caso in cui la pace fosse minacciata. Non era prevista l'eventualità di una minaccia alla pace da parte di uno di questi quattro poliziotti.
In definitiva La conferenza risultò importante, non tanto per i risultati concreti ottenuti, quanto per la nuova atmosfera che sembrava creare. Al termine della conferenza fu pubblicato un comunicato ufficiale ed una dichiarazione sull'Iran.
La seconda conferenza del Cairo
Sulla via del ritorno, Roosevelt e Churchill si fermarono di nuovo al Cairo, dove dal quattro al 6 settembre del 1943, ebbero incontri con i presidenti della Repubblica turca e del suo ministro degli esteri. Scopo di questi incontri era trascinare la Turchia in guerra. Questa avrebbe facilitato il piano di Churchill di intraprendere un'offensiva nei Balcani. I turchi però si rifiutarono, accampando l'insufficienza delle loro forze. Il presidente Roosevelt si recò poi via Tunisi dove annunciò che sarebbe stato nominato comandante in capo dello sbarco in Normandia il generale Eisenhower.
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