giovedì 18 febbraio 2010

Parte I, Capitolo II, Paragrafo I, II e III: Contrasto Anglo-Francese e rapporti con la Germania

 

Le conferenze di Cannes, Genova e Rapallo

Riguardo al problema tedesco l’atteggiamento della Francia è stato, dal 1919, quello della fermezza nel richiedere l’applicazione integrale del trattato di Versailles, i cui rappresentanti principali di questa politica sono il Presidente della Repubblica Milleirand e l’ex Presidente Poincarè.

Poincaré 

Aristide BriandAnche il presidente del consiglio Briand mantenne inizialmente un atteggiamento di contrasto con la Germania, ma solo fino al 1921, anno in cui egli divenne  il leader di una politica di riavvicinamento franco-tedesca: Egi poteva contare sull’appoggio dei radicali di Herriot e dalle sinistre, ma non sicuramente della destra. Nelle elezioni del 1919 tuttavia il cartello delle sinistre uscì notevolmente ridimensionato in Francia, ridimensionando quindi anche il peso politico di Briand. Tuttavia egli non mutò il suo atteggiamento, poiché più incline al suo temperamento e soprattutto maggiormente allineato all’atteggiamento britannico: egli riteneva che fosse preferibile rinunciare a qualche concessione del Trattato di Versailles e mantenere saldi rapporti con la Gran Bretagna.

Lloyd GeorgeLa sua nuova politica era quindi vicina a quella di Lloyd George, da sempre favorevole ad una veloce ripresa economica tedesca. E’ proprio il primo ministro inglese che stimola il riavvicinamento. L’occasione ci fu quando Rathenau cercò appoggio da parte degli inglesi per ottenere delle riduzioni di pagamento delle riparazioni, che tenessero conto della “capacità di pagamento” della Germania.

Egli propose quindi nel Novembre del 1921 un piano che prevedeva di concedere alla Francia quel trattato di garanzia fallito nel ’19 a causa del rifiuto del Senato americano, ottenendo in cambio una maggiore conciliazione francese sulle difficoltà tedesche nelle riparazioni e la riunione di una conferenza per discutere la ripresa dei commerci in Europa alla quale avrebbero partecipato su un piano di parità anche la Germania e la Russia sovietica, che sarebbe state anche di nuovo chiamate a partecipare al concerto delle Potenze, fondamentale per le decisioni in campo internazionale.

 

La Conferenza di Cannes del 1922

La proposta fu accettata da Briand. Quest’ultimo si incontrò però preventivamente con Lloyd George cercando di estendere i contenuti del Trattato di Garanzie più genericamente alle frontiere orientali europee, ottenendo l’appoggio inglese in caso di aggressione non provocata della Germania non solo sul territorio francese ma in tutti i paesi dell’Europa Orientale. Inoltre il governo francese intendeva legare la questione del pagamento dei debiti nei confronti USA e Gran Bretagna al pagamento delle riparazioni da parte della Germania, eventualità invece fermamente contestata da Lloyd George.

Benché i due statisti non abbiano raggiunto alcun accordo preventivo, si giunse comunque alla Conferenza di Cannes nel gennaio 1922, con Italia, Belgio e Giappone.

Conferenza di Cannes 1922

Cannes 1922

La politica di avvicinamento di Briand fu aspramente contrastata però da Parigi, soprattutto dal Presidente della Repubblica Millerand che inviò al suo primo ministro un memorandum in cui gli ricordava la ferma opposizione della Francia a fare concessioni sulle riparazioni, che l’unico organo ricnosciuto dal governo in questa materia era la “Commissione delle riparazioni” e che la Russia sovietica non poteva essere invitata se non avesse preventivamente accettato determinate condizioni.

Rathenau e Briand a Cannes

Tornato a Parigi nel mezzo della conferenza, Briand dopo un lungo discorso alla Camera nel quale spiegava le ragioni della sua politica, diede sorprendentemente le dimissioni e fu prontamente sostituito da Poincaré come Primo Ministro e Barthou (grande avversario di Briand) come Vice primo ministro. Il nuovo gabinetto cercò subito di far fallire subito il programma portato avanti da Briand dimostrandosi intransigente al suo ritorno alla Conferenza.

Innanzitutto, il capo del governo francese fece intendere a Lloyd George lo scarso interesse che egli nutriva verso il patto con gli inglesi insistendo sull’estensione (già peraltro negata da parte degli inglesi) a tutti i Paesi Orientali del Trattato di Garanzia, che preferibilmente sarebbe dovuto essere accompagnato da una vera e propria alleanza militare. Ma, quando, a sorpresa, Russi e Tedeschi formarono un Trattato a Rapallo, che permetteva ad entrambi di uscire dall’isolamento e riprendere le relazioni commerciali, un’alleanza Franco-Britannica era quanto mai necessaria. Poincaré non riuscì più a riaprire il negoziato con gli inglesi su questo punto, facendo fallire definitivamente la Conferenza di Cannes.

Altro obiettivo di Poincaré era quello di ostacolare la Russia durante la conferenza economica promessa da Briand a Lloyd George, cioè la Conferenza economica di Genova del maggio 1922.

Conferenza Economica di Genova 1922

L’obiettivo del vertice era quello di ottenere dalla Russia il riconoscimento dei suoi debiti di guerra ed il risarcimento delle proprietà straniere confiscate dallo stato comunista, inoltre gli Alleati cercavano di ottenere delle concessioni per il ristabilimento di attività industriali nel paese, oltre ché intendevano spartirsi le ricche concessioni petrolifere russe. Queste rivendicazioni si scontrarono con una controproposta russa, che chiedeva un risarcimento sostanzioso per i danni subiti durante la guerra civile. Si ebbe, di conseguenza, un totale fallimento.

 

Il Trattato di Rapallo del 1922

Tuttavia la conferenza ebbe un’appendice molto importante poiché Cicerin e Rathenau si incontrarono presso Genova, dove firmarono un accordo, il Trattato di Rapallo, con il quale i due paesi rinunciavano simultaneamente ai debiti di guerra e alle riparazioni, stabilendo rapporti commerciali (con la clausola della nazione più favorita) e soprattutto militari, con la quale la Germania poteva costruire armi in Russia ed addestrare soldati, mettendo la Germania a disposizione i tecnici e gli ingegneri necessari, e la Russia le sue basi logistiche. Il riavvicinamento della Russia alla Germania era cominciato già qualche tempo prima, poiché Cicerin, prima di recarsi a Genova, aveva incontrato a Berlino Rathenau, proponendosi di mantenere uno stretto contatto fra le due delegazioni durante la conferenza.

Questi accordi ebbero fine con l’avvento di Hitler al potere. Gli alleati protestarono con la Germania e la Russia, escludendole definitivamente dalla Commissione politica e contestando la validità stessa del Trattato.

Stresemann e la questione della Ruhr

Le conferenze di Cannes e Genova avevano lasciato da parte il problema delle riparazioni.

Nel luglio 1922 il cancelliere Wirth chiese una moratoria dei pagamenti, a causa dell’inflazione galoppante che aveva colpito il marco. All’assenso di Lloyd George, seguì quello di Poincarè, a condizione che le miniere della Ruhr fossero date in pegno agli alleati. Iniziava, così, la politica del “pegno produttivo”.

L’Inghilterra si oppose a questo sistema, esigendo peraltro anche dalla Francia il pagamento dei debiti di guerra, cosa che i francesi erano disposti a fare solo dopo aver ricevuto le indennità tedesche. La moratoria fu quindi negata.

Altro motivo di attrito franco-inglese fu la ritirata francese da Cianak nella zona di Costantinopoli, che lasciava gli inglesi da soli a combattere contro le truppe di Kemal.

L’occupazione Militare della Ruhr

Nel novembre 1921 Lloyd George fu sostituito da Law, ma la politica inglese non mutò. Poincarè era deciso ad occupare la Ruhr alla prima inadempienza tedesca nei pagamenti, appoggiato nella Commissione per le riparazioni dai belgi e dagli italiani. Grazie a questi appoggi, alla conferenza di Parigi nel gennaio 1923 fu decisa l’occupazione militare della Ruhr copo che la Commissione dei Pagamenti aveva certificato l’insolvenza della Germania nel dicembre del 1920.

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Il governo tedesco protestò immediatamente e ordinò ai lavoratori della Ruhr di praticare una “resistenza passiva”, sostenendo economicamente i lavoratori nei loro scioperi. Vi furono scontri e sabotaggi ma, nonostante ciò, Poincarè usò l’esercito e minatori francesi per far produrre le miniere, organizzando il “monopolio delle ferrovie”: si trattava di treni speciali sotto il controllo delle truppe di occupazione, che trasportavano lavoratori francesi e belgi per lavorare nelle miniere, aggirando i picchetti e le manifestazioni.

Questa ostinazione ebbe effetto, in quanto la Germania, strozzata dalla crisi economica e dal peso del sostegno economico per i lavoratori della Ruhr, non poteva mantenere a lungo gli operai in sciopero. Questi riprendevano spesso spontaneamente il lavoro per paura di essere rimpiazzati nel tempo dai francesi, tenuto conto che durante il periodo del “monopolio delle ferrovie” furono espulsi dalle zone occupate ben 145.000 tedeschi.

StresemannNell’agosto 1923 a capo del governo fu chiamato il banchiere liberale Stresemann (una carica che in quel momento pochi agognavano in Germania) che, come primo atto, ordinò la fine della “resistenza passiva”.

La situazione interna tedesca era davvero molto critica. Stresemann dovette affrontare due tentativi rivoluzionari, uno comunista ed un altro nel 1923 nazionalsocialista durante il quale fu arrestato Adolf Hitler.

Movimenti Separatisti in Renania

Konrad AdenauerForte era anche la pressione dei separatisti renani, ai quali l’occupazione della Ruhr aveva offerto un ulteriore motivo di protesta. A capo del movimento separatista vi fu il dottor Dorten. Questi inizialmente intraprese un viaggio a Parigi per cercare un contatto e l’appoggio delle autorità francesi. Benché non fosse stato ricevuto dal Presidente Poincaré (comunque ostile al suo programma), ricavo una favorevole impressone da questo viaggio e fu incoraggiato nel suo progetto di creazione di un “governo provvisorio della Repubblica renana”. Successivamente la Francia appoggiò le rivendicazioni autonomiste più legalitarie del sindaco di Colonia, Adenauer, ma gli inglesi si opposero all’autonomia della regione renana. Inoltre grazie al lavoro di risanamento economico operato dal presidente Strasemann (varo del Ratenmark nel 1923), questi allentò le tensioni interne in Germania, ottenendo che Poincaré abbandonasse completamente la questione. Cosicché i movimenti autonomisti non sopravvissero che fino al ’24.

Zone di conflitto in Europa

Strasemann e il problema delle Riparazioni

L’eccellente operato di Stresemann riuscì soprattutto a riaprire il dialogo con la Francia sulla questione delle riparazioni; risolta la situazione egli lasciò il posto da Cancelliere per far si che si formasse un vero e proprio governo, ma fu sempre chiamato al ministero degli esteri.

Il Presidente Americano CoolidgeNel novembre 1923 Poincaré (pressato dalla crisi economica francese e dalle elezioni imminenti) accettò la proposta del presidente americano Coolidge (succeduto ad Hardings morto nell’agosto del 1923) di istituire una commissione di esperti per valutare il problema delle riparazioni, al fine di ridare vigore all’economia tedesca ed in tal modo far saldare ai paesi europei i loro debiti verso gli Stati Uniti.

La commissione fu presieduta dal banchiere americano Dawes e presentò il suo piano nell’aprile 1924, sia agli alleati che alla Germania.

Stresemann si dichiarò disponibile ad accettare le decisioni della commissione, come pure Poincarè, più che altro per l’incalzante crisi economica che stava colpendo la Francia, che aveva sempre più bisogno del sostegno finanziario della Gran Bretagna.

Intanto in Francia ed Inghilterra i governi cambiavano guida: in Francia il “cartello delle sinistre” portò al potere il radicale Herriot, in Inghilterra diveniva Primo Ministro il laburista MacDonald. Questo determinò un allentamento delle tendenze nazionaliste presenti soprattutto nell’opinione pubblica francese, determinando un clima più favorevole alla distensione dei rapporti con la Germania.

Herriot MacDonald

 

Il Piano Dawes

Sia Herriot che MacDonald chiesero a Stresemann un controllo generale sull’armamento tedesco, accettato dal Cancelliere Tedesco. Herriot annunciò così la fine dell’occupazione della Ruhr con l’applicazione del piano Dawes.

Il piano Dawes consisteva in un accordo valevole per cinque anni, durante i quali la Germania avrebbe dovuto pagare rate annuali crescenti da 1 miliardo a 2.5 miliardi di marchi oro (cifra notevolmente inferiore rispetto ai 132 miliardi di marchi oro chiesti all’epoca dello “Stato dei pagamenti”).

Conferenza di Londra del 1924

MacDonald, il premier laburista ingleseNella Conferenza di Londra del luglio 1924 si discusse sull’adozione del piano, inizialmente però senza la Germania chiamata a partecipare solo alla seconda parte della Conferenza (questo avrebbe provocato una protesta da parte di Stresemann). Si discusse sull’evacuazione della Ruhr (solo tra Herriot e Strasemann); grazie anche alla mediazione di MacDonald, stabilendo una evacuazione scaglionata in un anno, tranne la città di Colonia (occupata in virtù del trattato di Versailles) che doveva essere liberata secondo il Trattato entro il 10 Gennaio del 1925, quindi a breve. Questo però avrebbe di fatto tagliato fuori le truppe di occupazioni francesi: a questo ovviamente si opponeva la Francia.

Nel frattempo però le ispezioni degli armamenti tedeschi rivelarono la presenza di armi proibite dal trattato di Versailles: questo provocò le preoccupazioni del governo francese e britannico che decisero di rimandare l’evacuazione.

Perciò la Ruhr fu liberata nell’agosto 1925 dopo che furono giudicate sufficienti da parte di Francia e Inghilterra gli impegni presi dalla Germania relativamenhte agli armamenti. La zona di Colonia, in seguito ai patti di Locarno, fu liberata solo nel gennaio 1926.

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