La conferenza di Washington
Gli Stati Uniti erano governati dal 1921 dal presidente Harding, il quale sosteneva l’idea del “ritorno alla normalità” consistente nella conservazione dell’isolamento tradizionale e di non partecipazione alla SDN. La schiacciante vittoria ottenuta dai repubblicani sui democratici convinse il presidente Harding che la volontà dell'opinione pubblica era quella di non partecipare alla società delle nazioni.
Gli USA firmarono un trattato di pace separato con la Germania nel 1921. Harding decise di convocare una conferenza per la discussione del disarmo (in particolare di quello navale) e della situazione in Estremo Oriente e nel Pacifico. Alla CONFERENZA DI WASHINGTON DEL NOVEMBRE 1921 parteciparono Francia, Inghilterra, Italia, Giappone, Cina, Belgio, Olanda e Portogallo; essa si protrasse sino al febbraio del ’22.
Si discusse solo del disarmo navale (la Francia non accettava limitazioni sull’armamento terrestre sostenendo l'esigenza di dover mantenere un forte esercito difensivo nei confronti della Germania) e da subito si creò una forte coalizione anglo-americana che riuscì ad imporre determinate quote di navi civili e militari agli altri paesi.
Il trattato delle cinque potenze fu firmato nel febbraio 1922.
Esso stabiliva la parità tra le flotta militare americana e quella inglese (che doveva abbandonare il principio del “two powers standard”), e riduceva le aspirazioni al riarmo navale francese; per le flotte civili erano assegnate le seguenti quote: 5 USA e GB, 3 Giappone, 1,75 Italia e Francia.
La Francia ottenne un unico successo nel mantenere libera la costruzione di sottomarini e delle unità minori; il Giappone fu spinto ad accettare dalla clausola che stabiliva il mantenimento dello status quo nelle fortificazioni delle isole nel Pacifico e anche perché gli USA potevano schierare nel pacifico solo un 2,5 della flotta, mentre il Giappone aveva una quota di 3. Il Giappone avrebbe desiderato ottenere la parità di diritti di costruzione della propria flotta rispetto agli Stati Uniti , ma sotto la minaccia da parte di questi ultimi di una ripresa della corsa agli armamenti navali , nella quale il Giappone avrebbe sicuramente perso , accettò il compromesso .
Per quanto concerne l’Estremo Oriente fu firmato il “trattato delle quattro potenze” sul pacifico nel dicembre 1921 in cui Francia, Inghilterra, USA e Giappone stipulavano un trattato di garanzia sui possedimenti nel Pacifico, stabilendo regole di non aggressione e di risoluzione pacifica delle controversie. Questo trattato era fortemente voluto dall'Inghilterra,che pressata anche da Stati Uniti e Canada a rinunciare a rinnovare il trattato di alleanza stipulato nel 1902 con il Giappone, voleva come contropartita un trattato di garanzia che tutelasse i suoi possedimenti nel Pacifico.
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