sabato 6 marzo 2010

Parte II, Capitolo II, Paragrafi I e II: il riarmo della Germania e il fallimento delle intese anti-naziste

 

Il ripristino della coscrizione obbligatoria in Germania

La distensione apparente

dopo il 17 aprile del 1934, era ormai chiaro che la Germania avrebbe riarmato. Nessuno dei governi europei ignoravano che essa aveva intrapreso un vasto sforzo in tal senso, ma sperava di poter riallacciare dei negoziati, soprattutto dopo il positivo risultato del plebiscito della Saar. Ci si aspettava in tal senso un gesto conciliante. Così Francia Inghilterra avevano elaborato un piano di rafforzamento della pace, attraverso accordi regionali di reciproca assistenza sia d'Occidente che ad oriente della Germania, oltre che un patto aereo.

Hitler non aveva rifiutato ed aveva invitato l'ambasciatore britannico a Berlino per il 6 marzo. In effetti Hitler aspettava solo un pretesto per rendere pubblico lo sforzo di riarmo tedesco. Ora però il 4 marzo era apparso a Londra un "libro bianco" firmato da MacDonald che giustificava l'aumento delle spese militari britanniche con il riarmo tedesco. La stampa nazista si indignò; Hitler con la scusa di una malattia, rifiutò quindi di ricevere l'ambasciatore britannico. Il 10 marzo Goering annunciò ad un quotidiano inglese che la Germania aveva intenzione di creare un'aviazione senza precisare i limiti della potenza. In Francia contemporaneamente il governo presentò un progetto di ristabilire la legge militare che prevedeva un servizio effettivo di due anni.

Il ripristino della coscrizione obbligatoria in Germania

La risposta di Hitler fu immediata. Convocò Francois Poncet, annunciandogli di aver promulgato una legge che avrebbe ripristinato la coscrizione obbligatoria in Germania, aumentando a 36 le divisioni di effettivi dell'esercito tedesco. Il pretesti che adducevano era il fallimento del disarmo e il riarmo delle altre potenze. Inghilterra, Francia e Russia si mostravano ostili alla Germania. Francois Poncet contestò immediatamente questa decisione come violazione del trattato di Versailles e protestò contro il metodo del fatto compiuto.

Quale sarebbe stata la reazione delle altre potenze? Il governo francese non accolse il suggerimento di Francois Poncet di richiamare l'ambasciatore a Berlino, ma diede istruzioni di accelerare la conclusione di un patto orientale danubiano. Il governo inglese protestò, ma ordinò a Sir Simmon di continuare la sua missione in Germania. Protestò anche il governo italiano. Così il 23 marzo, si incontrarono a Parigi i ministri Laval, eden e Suvich. Si stabilì che Sir Simmon si sarebbe recato da Hitler, alla ricerca di una mediazione. Hitler dichiarò che il riarmo era stato imposto la Germania e che quest'ultima sarebbe tornata a Ginevra solo dopo una profonda riforma della società delle nazioni, che rifiutava di partecipare a qualsiasi patto orientale, ma che rispettava tuttavia gli accordi di Locarno. Annunciò anche la sua intenzione di costruire una flotta tedesca.

Le garanzie contro la Germania.

L'accordo di Stresa.

Tre accordi internazionali furono firmati in risposta della legge tedesca del 16 marzo 1935. L'accordo anglo-franco-italiano di Stresa (aprile 1935). Il trattato franco-sovietico (maggio) e il trattato ceco-sovietico (maggio).

La conferenza di Stresa si riunì, come previsto, l'11 aprile. Mussolini rappresentava l'Italia, McDonald e Sir Simmon la Gran Bretagna, la Val la Francia.

Laval

Le decisioni prese a Stresa sembravano dimostrare l'esistenza di un fronte comune contro la Germania. I tre paesi protestavano contro il metodo della denuncia unilaterale dei trattati. Gli affermavano il rispetto per il trattato di Locarno. Confermavano le dichiarazioni anglo-franco-italiane del 17 febbraio e del 27 settembre 1934 sulla necessità di mantenere l'indipendenza e l'integrità dell'Austria.

Stresa

Qualche giorno dopo, il consiglio della società delle nazioni, a cui la Francia si era rivolta per la violazione del trattato di Versailles, pronunciò navigazione di condanna dell'atteggiamento tedesco, precisando che ogni iniziativa analoga suscettibile di nuocere al mantenimento della pace in Europa, avrebbe provocato delle misure  appropriate.

Il patto franco-sovietico.

Dopo il rifiuto tedesco e polacco di aderire ad un patto orientale, la Val decise di limitare le sue ambizioni all'elaborazione di un trattato di alleanza franco-sovietico, al quale avrebbe aderito alla Cecoslovacchia. Tuttavia egli era poco disposto a farne uno strumento davvero efficace. Gli avvenimenti del marzo 1935 provavano definitivamente che il patto multilaterale dell'est non avrebbe potuto essere realizzato. Sembra che l'unione sovietica stessa spingesse la Francia a concludere un accordo bilaterale. Alcuni membri del governo francese in citavano Laval ad affrettarne la conclusione. Due giorni prima dell'accordo di Stresa, fu annunciata la prossima firma di un trattato di reciproca assistenza franco-sovietico. La Cecoslovacchia annunciò, il 18 aprile, che era imminente la firma di un accordo analogo un'unione sovietica.

Il trattato franco-sovietico prevedeva che in caso di minaccia o di aggressione da parte di uno stato europeo contro l'Urss o contro la Francia, i due paesi si sarebbero consultate al rafforzamento dell'articolo 10 del patto della società delle nazioni. Se la società delle nazioni avesse deciso delle sanzioni contro un paese europeo, membro o meno della società delle nazioni, colpevole di aggressione contro una delle due potenze contraenti, l'altra potenza avrebbe prestato tutto il suo aiuto. Se Francia o Urss fossero state attaccate senza provocazione da uno stato europeo e se il consiglio della società delle nazioni non avesse potuto prendere una decisione all'unanimità, l'altra potenza avrebbe prestato "immediatamente" aiuto e assistenza. Un protocollo speciale garantiva che, in caso di aggressione tedesca, il patto sarebbe entrato in vigore solo se l'aggressione fosse stata riconosciuta come tale dalle potenze garanti del trattato di Locarno: Gran Bretagna ed Italia. Così, conformemente al desiderio della Gran Bretagna, il patto franco-sovietico era subordinato al patto di Locarno.

Il patto ceco-sovietico.

Il trattato ceco-sovietico fu firmato a Praga il 16 maggio da Benes. Era simile al patto franco-sovietico, ma il protocollo annesso prevedeva che le misure di reciproca assistenza in caso di aggressione sarebbero entrate in vigore solo se la Francia avesse concesso il suo aiuto al paese attaccato. Così La responsabilità della Francia era doppio in caso di attacco contro la Cecoslovacchia.

Qual era la portata di questi due trattati? Sul piano interno francese, il patto franco-sovietico avrebbe facilitato il compito del governo. La Germania non nascondeva il suo malcontento e furono pubblicate numerose dichiarazioni nelle quali questo patto era dichiaratamente incompatibile con il trattato di Locarno.

Tra Francia e Russia il trattato non stabiliva dei veri rapporti di amicizia di fiducia; per renderlo efficace, sarebbe stato necessario un accordo militare. Francia, Cecoslovacchia e Urss si scambiarono delle missioni militari, che assistettero alle grandi manovre dei tre eserciti. Sebbene le missioni francesi tornassero dall'Urss favorevolmente impressionata, i negoziati non proseguirono vivamente, soprattutto per colpa dello stesso Laval.

 

La RAF sarà decisiva durante la “battaglia d’Inghilterra”, riportando un successo decisivo sulla pur potente Luftwaffe tedesca e salvando l’isola da una certa invasione.

Anche la Francia prolungò il fermo militare a due anni.

La reazione di Hitler si concretizzò nell’annuncio della prossima costruzione di una flotta aerea militare e nel ripristino della coscrizione obbligatoria in Germania (marzo 1935), annunciò inoltre la costituzione di una marina militare pari al 35% di quella inglese ma confermò la sua adesione agli accordi di Locarno.

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